Sommario
- Recensione completa: cosa abbiamo trovato a Carrara tra kit rialzo, tende da tetto e il vero cuore dell’Overland (nel parcheggio)
- Carrara: energia e passione
- Tra tuning e passione vera
- Gli stand che parlano la lingua giusta
- Tende da tetto: l’overland che funziona davvero
- Cellule e mini-trailer: libertà su misura
- Fuori dai padiglioni: il rombo, il rock e la nostalgia
- La Germania campeggia, l’Italia espone
- Un’Italia giovane, ma viva
Recensione completa: cosa abbiamo trovato a Carrara tra kit rialzo, tende da tetto e il vero cuore dell’Overland (nel parcheggio)
Ad Abenteuer & Allrad si respira aria di campeggio e avventura.
Al 4×4 FEST di Carrara, invece, più che tenda e altitudine, regna la gara a chi ce l’ha più alta.
Eppure, in mezzo a tanto rumore, il desiderio di libertà c’è, eccome.
Carrara: energia e passione

Carrara, ottobre. Il sole picchia deciso, quasi estivo, e una brezza leggera fa sventolare le bandiere sugli stand. L’aria profuma di gomma nuova, acciaio e sabbia asciutta.
Fuori dal padiglione, il piazzale è un mosaico di pick-up e fuoristrada lucidati a specchio: cofano aperto, verricello in bella vista e la solita, silenziosa gara a chi “ce l’ha più alta”.
È il 4×4 Fest, la fiera italiana per eccellenza dedicata al mondo dell’off-road.
Quest’anno, complice il meteo perfetto, si respira un entusiasmo raro — più da festival che da esposizione.
Per chi, come noi, vive la strada come casa, l’impatto è sempre un po’ straniante.
Perché se in Germania, ad Abenteuer & Allrad, ti senti in un campeggio africano tra tende aperte e e birra fredda in mano, a Carrara l’atmosfera è più MOHAB style: sabbia immaginaria, asfalto bollente e pick-up pronti a scalare tutto, tranne forse un confine.
È un’altra interpretazione dello stesso sogno: quello di partire, anche solo per un weekend, con la libertà nel cofano e un po’ di fango sulla carrozzeria.
Tra tuning e passione vera
L’overland, quello autentico, in Italia è ancora un concetto giovane.
Da noi il fuoristrada è spesso più esibizione che viaggio. Ma la passione è autentica.
E la si legge negli occhi di chi passa ore a spiegare come funziona un compressore ARB, di chi discute di differenziali e rapporti all’asse con precisione chirurgica, o di chi osserva curioso una tenda da tetto per la prima volta.
È una fiera fatta di contrasti: meccanica pura e voglia di scoperta, sound e sogni di orizzonti lontani.

Girando tra gli stand, si passa da chi mostra un paraurti da guerra a chi espone una batteria al litio intelligente. Da chi cerca l’altezza, a chi cerca autonomia.
E in mezzo, ci siamo noi — camperisti, viaggiatori, amanti della libertà, attratti da tutto ciò che rende possibile dormire lontano dal campeggio, ma con una birra fresca nel frigo.
Si percepisce che in molti stand il vero ostacolo non è la duna, ma il prezzo: si sognano kit che valgono come un’utilitaria, ma la passione è tale che si discute lo stesso.
E forse è proprio questo il segnale più bello: quando l’interesse supera il conto in banca, significa che l’amore è vero.
Gli stand che parlano la lingua giusta
Tra un pick-up fucsia e una Jeep sospesa, si nascondono però i veri attrezzi del mestiere.
Perché se l’obiettivo è dormire sotto le stelle e non su un dosso, allora vale la pena chiedersi: quali sono le aziende che hanno capito davvero la fame di libertà itinerante che cresce anche in Italia?
Energia e autonomia: la vera frontiera
4Technique – ARB – Redarc

Cuore tecnico e pragmatico della fiera.
I sistemi Redarc TVMS Rogue e Manager Alpha 75 rappresentano l’evoluzione dell’autonomia su ruote: separazione intelligente dei circuiti, gestione solare automatica, controllo da app.
È il segnale più chiaro che il pubblico italiano inizia a capire che il vero upgrade non è l’assetto, ma la batteria.
Non si cerca più la potenza, ma la continuità. E questa, per chi vive in camper o in tenda, è una piccola rivoluzione culturale.
Affidabilità e performance
Terrain Tamer, Old Man Emu, Koni, Totani: marchi che parlano il linguaggio della meccanica seria.
Componenti nati per resistere, non per farsi notare.
Non servono per salire sui podi, ma per tornare a casa interi dopo migliaia di chilometri di sterrato.
E mentre qualcuno guarda i listini e sussurra “si portano via con sei mesi di stipendio”, c’è chi sa che la vera sicurezza, a volte, vale più di un buon navigatore!
Il lato comfort: l’overland che ti culla
Non solo fango: a Carrara cresce l’attenzione per il glamping on the road.
Frigoriferi a compressore Indel B e Dometic, sistemi modulari di stivaggio e piani cottura portatili trasformano il cassone di un pick-up in una cucina completa.
Sono segnali forti: l’overland non è più solo sfida, ma piacere dell’abitare.
Si parte per vedere il mondo, non per soffrire nel mondo!
Tende da tetto: l’overland che funziona davvero
In questo mare di fango e cavalli vapore, le tende da tetto sono un’isola di coerenza.
Autohome

Non è solo un marchio, è la culla della tenda da tetto. Tutto nasce in Italia alla fine degli anni ’50, quando Nino Cirani brevetta la Maggiolina: dormire sopra l’auto, ovunque. Più di sessant’anni dopo, la storia continua.
Allo stand, la gamma si tocca con mano: dai classici a libro come l’Air-Camping alle top di gamma a guscio con apertura panoramica a 360°. I materiali dicono tutto: gusci in vetroresina coibentata costruiti a mano come scafi nautici, tessuti Dralon e Airtex che respirano davvero, interni insonorizzati. Niente plastica, niente compromessi.
Apri una Maggiolina e capisci subito la differenza: l’aria circola, non condensa, e tutto sa di solidità. La filosofia è quella degli anni ’60, quando si partiva per l’Africa con una Land Rover e una tenda sul tetto: poche cose, ma buone e fatte per durare.
Vai al sito ufficiale per vedere gamma e caratteristiche dettagliate.
Alu Cab

Alluminio sudafricano, linee minimal e praticità estrema.
Pensate per chi la sabbia la incontra davvero, ma ideali anche per i nostri climi. Le rooftop tent sono leggere, veloci da montare, costruite per resistere. Dalle soluzioni compatte come la LT-50 ai modelli expedition-ready, tutto è progettato per dormire sotto le stelle senza compromessi.
Ma Alu-Cab non è solo tende: i camper Khaya, Canopy Camper e ModCAP trasformano il cassone del pickup in una macchina da overlanding completa. Slide-in o pop-up, ogni soluzione è ingegnerizzata per durare e per funzionare. E le roof conversion (Hercules, Icarus, Thor, Silenus) aggiungono spazio abitabile e stivaggio per chi vuole vivere davvero sul mezzo.
Sul sito ufficiale è possibile prendere visione di tutti i prodotti di alta qualità e delle caratteristiche di tutte le soluzioni.
Vickywood

Brand tedesco, filosofia chiara: portare la natura più vicino senza rinunciare alla sensazione di casa.
La gamma va dalle rigide pure alle ibride (parte rigida, parte tela), con o senza tendalino esterno. Allo stand c’erano una decina di modelli diversi, uno più interessante dell’altro: si vede che hanno lavorato sulle varianti per coprire davvero ogni tipo di viaggio.
Ma non solo tende da tetto: tende per doccia, tendalini laterali, accessori studiati per chi vuole attrezzarsi bene senza appesantire. La qualità si tocca, si vede nei dettagli. Materassi veri, cuciture solide, accessori curati. Niente compromessi tra comfort e spirito outdoor.
Sul loro sito ufficiale sono presenti tutti i modelli visti in fiera più altre personalizzazioni degli stessi modelli, oltre ad una vasta scelta di altri accessori e soluzioni utili ad un campeggio itinerante.
Rhino-Rack

Marchio australiano, testato nell’outback — dove se una cosa non funziona, non torni a casa.
Quasi trent’anni di esperienza, una sola filosofia: ogni pezzo deve avere un senso, ogni vite un motivo.
Il loro motto, “Make Space for Adventure”, lo vedi applicato su ogni prodotto: portapacchi, ma soprattutto sistemi modulari che trasformano il tetto in una base operativa.
La Pioneer Platform è il loro prodotto flagship: piattaforma a griglia aperta in nylon rinforzato e alluminio, pensata per caricare e scaricare veloce. Si abbina al Backbone System, un sistema di montaggio geniale che distribuisce il peso uniformemente su fino a 8 punti di contatto con il telaio — permettendo di portare fino a 150 kg senza compromettere la struttura. Acciaio inossidabile, finitura powder coated nera, testato secondo standard ISO e australiani.
Sopra ci monti quello che vuoi: tende da tetto, box, rastrelliere bici, kayak, docce, pannelli solari. Tutto si aggancia con sistema Quick Mount — una persona, nessun attrezzo. È la base perfetta per chi vuole costruire il proprio setup senza dover ripartire da zero ogni volta.
Stand pieni di accessori portatili e salvaspazio: tavolini pieghevoli, docce compatte, luci ricaricabili, borse frigo modulari.
È qui che il 4×4 Fest torna a parlare la lingua dell’overland: quella dei viaggi itineranti, pratici, possibili.
La cosa che unisce tutte queste soluzioni — da Maggiolina a Rhino-Rack — è la facilità d’uso: apri, dormi, richiudi. Niente strumenti, niente tempo perso.
Perché quando si viaggia davvero, ogni minuto di luce conta più di qualsiasi accessorio.
Cellule e mini-trailer: libertà su misura
Le cellule abitative per pickup stanno conquistando anche l’Europa — e a Carrara si nota.

Gladiator S, prodotta in Turchia dalla Hotomobil e distribuita in Italia da CellulaPickup, porta un altro punto di vista: monoscocca in fibra di vetro antibatterica e ignifuga, 525 kg (versione High Isolation), letto king size da 200×170 cm. Due configurazioni: con o senza bagno interno. Isolamento termico da 20 mm effetto thermos, riscaldamento Eberspacher, pannello solare da 205W. Compatibile con tutti i pickup doppia cabina di nuova generazione, si scarica e ricarica in autonomia grazie ai piedi stabilizzatori motorizzati. Prezzo base: 24.950€. La possibilità di personalizzare gli interni su tre allestimenti diversi (Sis, Sedef, Mandarin) fa la differenza per chi cerca un progetto finito ma non anonimo.
Decamp Cross X1+ (presente in fiera) e X3 sono i mini-trailer che ridefiniscono il concetto di caravan off-road. Monoscocca in alluminio e acciaio elettrozincato, isolamento a 5 strati da 40 mm, design a goccia studiato per ridurre resistenza e consumo.
La X1+ (745 kg, 4,10 m) è perfetta per coppie che cercano leggerezza e manovrabilità: letto da 205×150 cm, cucina con fornello, doccia esterna. La X3 (1.100 kg, 4,60 m) sale di livello con doccia interna, WC, e spazio per tutta la famiglia. Entrambe trainabili con patente B, progettate per resistere a sterrati duri senza perdere comfort. Prezzi da 21.450€. La qualità costruttiva si vede, si tocca: materiali robusti, finiture curate, niente compromessi sulla tenuta.

E poi c’è Pickamp Antares, realtà artigianale italiana, ci ha colpito per l’approccio su misura: cellule che si adattano al viaggio, non il contrario. Due filosofie costruttive: una spinta sul comfort con spazi generosi per chi vive il pickup come una seconda casa; l’altra più tecnica, con angoli di uscita ridotti e peso contenuto per affrontare tracciati impegnativi senza compromettere la guidabilità. Ogni cellula è personalizzabile dalla base: cucina, sistema elettrico, materiali, finiture. Non catalogo, ma progetto. È l’approccio giusto: non esiste la cellula perfetta per tutti, ma quella giusta per il tuo tipo di viaggio.
Non sono tutti mezzi da Sahara, ma sicuramente sono ideali per chi ama muoversi veloce, dormire ovunque e non portarsi dietro mezza casa.
E forse è proprio questa la direzione giusta: smettere di inseguire il deserto, e cominciare a vivere la strada che abbiamo sotto casa.
Fuori dai padiglioni: il rombo, il rock e la nostalgia
Fuori dai padiglioni, la musica cambia — letteralmente.
Il piazzale interno è un’arena a cielo aperto dove rock ‘n roll e hard rock a tutto volume accompagnano esibizioni spettacolari.
Una pista demo accoglie i fuoristrada iperpreparati impegnati in prove di abilità e “trial” da mozzare il fiato: salite verticali, ponti, dossi e ostacoli più grandi di loro.
Le ruote scavano, i differenziali urlano, il pubblico applaude.
È un piccolo teatro di potenza e controllo, dove ogni veicolo mostra quanto può spingersi oltre.
Al centro, le auto 4×4 più elaborate sfrecciano e si arrampicano con la leggerezza di felini d’acciaio.

E tutto intorno, quasi a fare da cornice silenziosa, le Land Rover del Camel Trophy sfilano lentamente sugli ostacoli, dorate dal sole pomeridiano.
Non serve rumore: basta guardarli per sentire addosso l’odore della scoperta, quello dei viaggi di altri tempi.
Quando il mondo si attraversava senza GPS, senza social, con solo mappe di carta, una bussola e tanto fango.
Un’epoca in cui il giro del mondo dovevi guadagnartelo, chilometro dopo chilometro.
E vederle lì, ancora vive, basta per ricordarci perché tutto questo — tra LED bar e pneumatici lucidi — esiste davvero: per la voglia, antica e testarda, di partire.
Chi vuole provare quella sensazione senza aspettare il Borneo può scendere alla spiaggia di Marina di Carrara, dove l’organizzazione propone test drive diretti sulla sabbia. Non è il deserto, ma la sensazione di galleggiare sulle dune con le gomme giuste è la stessa. E poi ci sono le visite guidate alle cave di marmo: tracciati mozzafiato, panorami bianchi come neve, la sensazione di guidare sul bordo del mondo. È Toscana, non Africa — ma l’emozione di sentirsi piccoli davanti alla montagna non ha confini.
La Germania campeggia, l’Italia espone
Il paragone con Abenteuer & Allrad è inevitabile.
In Germania la fiera è un grande campeggio: tende aperte, barbecue, viaggiatori veri.
A Carrara si viene più per guardare che per vivere.
È cultura diversa: loro montano la tenda per dormire, noi per fotografarla.
Lì senti il crepitio del fuoco che arde nel falò, qui il fruscio del compressore.
Ma non è un difetto: è semplicemente un’altra fase della stessa passione.
In Italia il 4×4 nasce come sport, non come viaggio — e dopotutto siamo una terra di motori, di meccanica, di sfide tecniche.
Il 4×4 Fest rispecchia perfettamente questo DNA: adrenalina, entusiasmo, competenza e community.
Un’Italia giovane, ma viva
Alla fine, il 4×4 Fest 2025 è una fiera nazionale di buon livello, ben organizzata, vivace e affollata.
Nei parcheggi esterni, intanto, si formano mini-raduni spontanei di viaggiatori veri: gente che ha attraversato continenti, che si ritrova qui ogni anno per raccontarsi nuove rotte.
Fuori dall’area espositiva, si vedono veicoli che profumano di strada: pick-up polverosi, van vissuti, camper 4×4 con il mondo tatuato sulla carrozzeria.
È lì che si incontrano davvero le storie, gli scambi di esperienza, le mete più belle. E forse è proprio in quei parcheggi che si trova l’anima più autentica della fiera.
Dentro, resta un evento più per appassionati e praticanti del 4×4 puro che per viaggiatori overland, ma è coerente con le sue radici.
Un off road più da weekend mordi e fuggi che da spedizione transcontinentale, ma pieno di passione e idee.
E in mezzo a tutto, le soluzioni che ci piacciono restano: tende da tetto, cellule pickup, accessori compatti per viaggi itineranti.
Segnali che anche qui cresce la voglia di autonomia e di movimento.
In quel parcheggio fuori dai padiglioni — dove i pick-up hanno ancora la polvere delle piste addosso e i camper portano tatuata sulla lamiera la mappa dei chilometri fatti — si forma ogni anno la stessa piccola comunità di racconti.
Gente che si ritrova davanti a un tavolo pieghevole e a una birra tiepida, e si scambia storie di confini attraversati, guadi azzardati, tramonti visti da posti che non hanno nome su Google Maps.
Il 4×4 Fest non è la Pamir Highway, non è il Moab, non è nemmeno Bad Kissingen.
Ma è la scintilla. Quella che ti fa tornare a casa con una lista di modifiche da fare al mezzo, con un indirizzo scritto su un tovagliolo, con la voglia di partire che non ti mollava già prima — ma adesso brucia un po’ di più.
Perché la vera avventura, quella raccontata nei libri che leggi di notte in tenda, non si compra allo stand.
Si trova lì fuori, nel parcheggio, dove chi ha già viaggiato lascia tracce invisibili per chi deve ancora partire.
E dove capisci che tra il sogno e la strada, in fondo, c’è solo un pieno di gasolio e il coraggio di girare la chiave.
Hai visitato anche tu il 4×4 Fest o vivi la tua avventura on the road?
Taggaci su Instagram o Facebook @carrucadormitoria: vogliamo raccontare il tuo viaggio e dare voce a chi la strada la vive davvero.